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Il tempo della personalità.

Mi capita spesso, quando inizio un colloquio con un paziente, di chiedere il resoconto degli avvenimenti della settimana. Sempre più spesso sempre più pazienti mi dicono che nell’arco della settimana non è successo niente. Non vogliono dire soltanto che non è successo niente di importante ma che proprio non è successo niente!


Questo strano modo di pensare secondo il quale nulla accade, la realtà è ferma, immobile, immutabile è disgraziatamente molto diffuso ed origina dalle strutture della personalità e, in particolare, dalla sua ristretta coscienza che potremmo chiamare “coscienza ordinaria”. Specifico che sto parlando di una porzione molto piccola della grande coscienza dell’uomo. La coscienza ordinaria è, cioè, quella frazione della coscienza umana che si è identificata con la personalità ed è abitudinaria, crede che nulla debba mai cambiare, tende ad aggrapparsi disperatamente a false certezze fatte da identificazioni parziali con oggetti, affetti assillanti, false emozioni e illusioni varie. La coscienza ordinaria coltiva una visione ristretta della realtà, sottoposta al giudizio della mente ordinaria che, in genere, è materialistica e separativa. Il tempo in questa concezione è come se si fosse congelato, come se fosse compresso all’interno di una realtà che si fa sogno, illusione e, a volte, delirio. Questa coscienza, così strutturata, riesce a rallentare il proprio processo di crescita ed evoluzione in maniera considerevole. Procede sulla via dello sviluppo con la lentezza di una lumaca e, inoltre, è cieca, sorda e muta. È cieca alla realtà che filtra a seconda dei suoi preconcetti e pregiudizi, è sorda perché non ascolta le richieste di amore e di attenzione che provengono dalle altre coscienze e non è sensibile alle sofferenze che hanno origine dal pianeta, è muta perché non sa aprire il suo cuore e non sa comunicare i suoi reali bisogni. In parole povere cerca di manipolare la realtà a suo vantaggio perché nulla cambi realmente o se proprio deve cambiare perché questo avvenga in maniera quanto più lenta possibile. Non ha più alcuna connessione con la natura, con le sue leggi e con le stesse leggi che governano la Vita.
Siamo condizionati dalle certezze della coscienza ordinaria che si è insediata nella personalità. Siamo talmente abituati, ad esempio al fatto che il mare sia azzurro che se una volta scopriamo che il mare è diventato rosso questo ci disorienta, ci genera paura, ci sconvolge.
Perché il mare dovrebbe diventare rosso?
Questo potrebbe succedere a causa dell’inquinamento. Potrebbe essere causato da una falla apertasi in una tubatura a ventimila metri sotto il mare collegata ad una piattaforma dove si estrae il petrolio o potrebbe essere causato da una massa sconfinata di enormi meduse velenose o da alghe altrettanto nocive o da un isola galleggiante di bottiglie di plastica o da altri sconvolgenti avvenimenti. La coscienza ordinaria è talmente abituata all’ordinario che pensa di potere impunemente inquinare il pianeta e gli oceani senza che questo determini alcun cambiamento.
I tumori stanno aumentando in un piccolo paese della Sardegna? Questo non è causato dal fatto che in una vicina caserma dell’esercito si usano scorie radioattive per costruire granate e altre armi ma avviene perché tutti fumano più del dovuto!
La personalità ordinaria mente spudoratamente e mente a se stessa, si tappa occhi, orecchie e naso davanti ai disastri e ai crimini che crea e che determina con la sua stupidità. Non si rende conto che questo suo modo di fare porterà tutta l’umanità al disastro dell’autodistruzione. Questo perché crede che nulla cambi e che tutto debba restare così come è: il mare sempre azzurro, il sole sempre giallo, l’erba sempre verde, gli uomini sempre liberi di camminare sulla terra, ecc.

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Il tempo dell’anima.

La coscienza dell’Anima è completamente diversa: ha un rapporto fraterno con il tempo, quasi di amore reciproco e questo crea collegamenti incredibili. Il tempo e la materia, il tempo e lo spazio. Il tempo “Animato” acquista qualità e proprietà straordinarie. Diventa carico di energie, di significati, di enormi potenzialità. Il tempo non è più un limite ma diviene la nostra principale autostrada che ci conduce verso il Divino. Il tempo è strettamente connesso all’incarnazione, la rende preziosa, direi anche radiosa. Non soltanto un’occasione per risolvere problemi karmici ma, soprattutto, la possibilità di creare infiniti nuovi mondi secondo le nostre scelte.
Ognuno di noi ha questa possibilità. Può scegliere fra il tempo della personalità o il tempo dell’anima.
È interessate riflettere sul fatto che, spesso, i due tempi, specie in una fase intermedia dello sviluppo umano, sono fra loro interconnessi, imbrigliati, immersi in un dialogo che può disorientare alcune coscienze, irrequiete e impazienti. In questi casi bisogna comprendere che, nella attuale condizione transitoria dello sviluppo umano in cui ci troviamo, spesso elementi contrari ed opposti coesistono, si esprimono sullo stesso piano e, a volte, anche contemporaneamente. Dobbiamo, allora, essere in grado non solo di discriminare fra il bene e il male ma anche di operare correttamente trasformando e utilizzando le energie, interiori ed esteriori, che ci circondano secondo le nostre scelte.
Il tempo dell’anima è creativo, il tempo dell’anima è libero da preconcetti, il tempo dell’anima è prezioso, il tempo dell’anima è utile al mondo, il tempo dell’anima appartiene all’uomo e alla sua realtà. Il tempo dell’anima è infinito. Il tempo dell’anima è senza tempo …
La logica della personalità non è applicabile ai tempi dell’anima!
Ricordiamoci che esiste una porzione di anima incarnata e una porzione della stessa anima che, potremmo dire, vive al di là dell’incarnazione in un mondo di pace assoluta. La nostra sfida attuale potrebbe essere quella di rendere possibile un dialogo fra le due porzioni per preparare il terreno ad un’auspicabile integrazione che renda realizzabile la manifestazione di una nuova umanità che manifesta la vita dell’anima ed è in grado di percorrere le vie del pianeta a testa alta. Costruiamo insieme le basi che permetteranno alla nuova razza delle anime di sorgere ed espandere la loro luce sulla terra.
Finisco queste mie riflessioni con un contributo proveniente dalla comunità di Findhorn che mi sembra particolarmente pertinente:

“Eleva la tua coscienza
E realizza d’essere senza età, giovane come il tempo e
Vecchio come l’eternità.
Se vivi pienamente e
meravigliosamente
Nel Qui ed Ora,
eternamente presente,
Sei sempre giovane come il presente.
Costantemente rinasci in spirito ed in verità:
In questa vita spirituale,
non puoi rimanere statico.”
(Eileen Caddy “108 meditazioni di Findhorn”, Amrita ed.)