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Allego i primi capitoli del mio testo sulla psicosintesi differenziale. Presto seguiranno gli altri capitoli.

Introduzione alla
Psicosintesi Differenziale

Come Conoscere Se Stessi con la Psicosintesi Differenziale.
“Qual è il tuo nome?” ed egli rispose “Legione”; perché molti demoni erano entrati in lui. (Luca 30. 31)
Quante subpersonalità, come demoni, vivono e si agitano in noi e offuscano la nostra visione e deviano e devastano la nostra esistenza, frantumando il nostro animo?

Conoscere Se Stessi ?

Sembra che conoscere se stessi sia, per molta gente, un’impresa quasi disperata. Per molti altri, invece questo problema non esiste per mancanza di consapevolezza. Molte altre persone, invece, percepiscono questo come una sorta di fastidio o di sofferenza o di dolore esistenziale che non sanno ben decifrare. Questa idea nasce, fondamentalmente, dall’ignoranza o meglio dalla non conoscenza di uno specifico strumento di autoconoscenza e di autocoscienza. Questo testo è rivolto a tutti coloro i quali vogliono conoscersi. Per costoro, il mio tentativo è dare gli strumenti per farlo. Non mi rivolgo, quindi, soltanto a cultori delle varie scienze psichiche e formativo-educative, ma anche e soprattutto alla gente comune che ha bisogno di mezzi e strumenti per conoscersi, per crescere, per sviluppare le proprie potenzialità e per liberasi dalle dipendenze negative. Con questo mio intento, cercherò di essere il più chiaro possibile, evitando inutili accademismi.
Lo strumento di autoconoscenza che io propongo è la psicosintesi differenziale (P. D.); questo, ovviamente, non esclude che ci possano anche essere altri mezzi ed altre svariate scuole di pensiero o vie di autorealizzazione o religioni o altro che potrebbero assolvere allo stesso compito in maniera egregia. Basta trovarle e sperimentarle.
Io parlerò, in questo libro, della mia esperienza che, come tale, appartiene solo a me. Chi legge è pregato di provare e vivere soprattutto la sua propria via, secondo la propria inclinazione. Il modello che io propongo va sperimentato e vissuto partendo dal presupposto che esso sia falso e falsificabile, fino a prova contraria.
Devo, inoltre, dire, prima di andare avanti, che l’origine del modello che io propongo si perde nella notte dei tempi e, certamente, non è stato inventato da nessuno degli psicologi moderni. Assagioli, altresì, ha in pratica divulgato uno schema che ha adattato all’uomo moderno e reso fruibile per molte persone. Questo è un grande merito ed un grande contributo al progresso degli uomini.

Capitolo primo: la psicosintesi.

La psicosintesi è una via di autorealizzazione, elaborata e proposta dallo psichiatra e psicoterapeuta Roberto Assagioli in Italia nella prima metà del novecento e sviluppatasi, in seguito, in tutto il mondo come un sistema olistico per favorire l’evoluzione umana. Una delle sue applicazioni riguarda la psicoterapia, mentre altri campi di applicazione sono riferiti ai versanti pedagogico, sociale, interindividuale, terapeutico, gruppale.
La psicosintesi è, quindi, una psicologia totale in quanto esprime una concezione dell’uomo inteso come espressione armoniosa di più componenti: fisico, emotivo – affettivo, mentale, della personalità, dell’ego, del Sé.
Il “centro operativo” dell’uomo è l’ego, o io o sé, la cui pertinenza è il governo della personalità, che deve imparare a collegarsi con il Sé superiore: il luogo la dove tutto è luce, calma e armonia e che rappresenta il vero centro animico dell’uomo, sede della sua spiritualità.
La psicosintesi è, quindi, una psicologia con l’anima, come lo sono altre, purtroppo poche, psicologie, quali la Psicologia Analitica di Karl Gustav Jung, la psicologia transpersonale, la psicologia integrale e altre.
Come evidenziato prima, la psicosintesi è una psicologia, un sistema di pensiero laico e concreto, non è certamente da considerarsi come una religione o come una delle tante tecniche per lo sviluppo del potenziale umano che una new age di moda evidenzia fra i suoi compiti, spesso a fini economici e propagandistici. La psicosintesi è una via scientifica, fatta di tecniche e di metodiche molto precise. Fra queste, probabilmente, la più importante è la prassi della “disidentificazione” che consente, mediante l’attivazione del procedimento preliminare della autosservazione, di innescare quel processo di autorealizzazione di cui parleremo in questo testo. Fra le varie tecniche usate in psicosintesi, particolarmente importanti sono la meditazione, le immaginazioni guidate, le tecniche di rilassamento e psico-corporee, le tecniche relazionali e di comunicazione attiva, i giochi psicoattivi ecc..
Nei capitoli successivi saranno descritte varie tecniche.

Capitolo secondo: la psicosintesi differenziale, i campi di esperienza e i vortici di energia.

La psicosintesi differenziale rappresenta la base del processo di autoconoscenza ed è anche il fondamento della psicosintesi di Roberto Assagioli.
La psicosintesi differenziale, in analogia con la psicologia differenziale, è quella parte della psicosintesi di Roberto Assagioli che pone l’attenzione sullo studio, teorico e pratico, dei tipi umani e sul loro rappresentarsi nel contesto esistenziale dell’uomo.
Come si esprimono, come si evolvono, si trasformano e si modificano i sette tipi nel sistema uomo, rappresenta la base della psicosintesi differenziale che è, quindi, la base del processo stesso di conoscenza di sé.
Io ho iniziato a studiare e praticare la psicosintesi differenziale molti anni fa, in quella che allora si chiamava comunità di psicosintesi a Città della Pieve, applicando metodiche di gruppo e individuali e posso dire che questa consente di attivare il processo di autorealizzazione secondo criteri scientifici, le cui origini sono antichissime e fanno parte del patrimonio di conoscenze dell’umanità che Assagioli è stato in grado di valorizzare nella sua scuola.
Come accennato, la base della psicosintesi differenziale è lo studio dei sette tipi umani che vedremo, più avanti, in dettaglio ma ciò non è sufficiente per iniziare il processo di autoconoscenza. Questo, come ogni processo, presuppone la necessità di tracciare un percorso che si esprime passo dopo passo, attraverso vari livelli di difficoltà. Prima di iniziare questo viaggio, avventuroso ed esaltante, alla scoperta di sé, bisogna attrezzarsi e, allora, la base è la conoscenza del sistema uomo. Per iniziare propongo di considerare l’uomo, come sopra accennato, formato da almeno cinque campi di esperienza:
1) il campo di esperienza del corpo fisico ( C.F.);
2) il campo di esperienza del mondo delle emozioni, dei sentimenti e degli affetti (C.E.);
3) il campo di esperienza della mente concreta (C.M.);
4) il campo di esperienza della personalità e dell’ego (C.P.);
5) il campo di esperienza del Sé transpersonale (S. T. ).

Questi cinque campi si correlano fra di loro in maniera complessa e, da questo correlarsi, si manifesta, come vedremo meglio più avanti, il comportamento dell’uomo.
Cosa sono, in realtà, i campi di esperienza umani?
Potremmo provare ad identificarli come altrettanti sistemi di identificazione. Si tratta cioè di punti focali dai quali originano forme, pensieri e comportamenti. Lavorando con modalità analogiche potremmo immaginare i primi tre campi (corpo fisico, emozioni-sentimenti-affetti, mente concreta) come se fossero una unica massa informe di creta a cui la coscienza si impegna a dare forma e movimento. Quando la coscienza inizia a dare forma alla massa, si comincia a delineare il corpo fisico, quando inizia a colorare questa massa si comincia a delineare il campo di emozioni, affetti e sentimenti, quando all’interno di questa massa inserisce un meccanismo che genera movimento e capacità decisionale, si inizia a strutturare un sistema mentale.
L’analogia che sto proponendo ha una sua valenza simbolica che implica il concetto di creazione. L’identificazione è, in una certa misura, parte di un processo creativo che dà anima e movimento alla forma. E’interessare soffermarsi a riflettere che questa è una caratteristica tipicamente umana che deve essere utilizzata e sviluppata consapevolmente.
Abbiamo visto i primi due parametri fondamentali per conoscersi: i sette tipi e i campi di esperienza umani, tuttavia a questi due bisogna aggiungere il terzo sistema: quello dei vortici di energia. Questi vortici sono denominati in sanscrito chakra ed hanno una importanza fondamentale nel dispiegarsi storico ed esistenziale della vicenda umana. Noi parleremo, nei prossimi capitoli, dei sette vortici più importanti e, soprattutto, del loro valore simbolico ed esistenziale più che energetico.