Passiamo alla nona Legge e alla sua Regola, la sesta. Qui troviamo principi così imponenti e
basilari che sarà problematico esporre l’insegnamento di tali vaste concezioni senza tuttavia
rinunciare alla semplicità e alla chiarezza. La nona Legge, in realtà, è una definizione spirituale
dell’evoluzione. Questa, per quanto comunemente intesa, concerne la forma, che a poco a poco si
adegua a esporre o esprimere l’energia egoica, e poi quella monadica.
La nona Legge invece, che potremmo chiamare di Perfezione concerne le energie interiori che
causano il processo evolutivo. È l’aspetto superiore di ciò che è inferiore; i suoi corollari sono
chiamati vagamente (dal principiante) leggi spirituali, che però egli poco conosce e racchiude nel
concetto generico di espressioni dell’amore divino. Ciò è vero, in senso qualitativo, se nel contempo
si riconosce che quell’amore è in essenza la ragione pura e non un sentimento che tende a manifestarsi con gentilezza e cortesia.
La Regola sesta precisa il rapporto fra amore e volontà, e quindi è molto importante per l’iniziato.
Vi rammento che questi solo è il vero guaritore, e quindi l’unico a poter comprendere a fondo le due
ultime Leggi: la nona e la decima. Esse sono, però, di notevole interesse intellettuale per il
principiante, per chi indaga e aspira, perché può afferrarne almeno il senso teorico, anche se non è
ancora in grado di “osservarle” spiritualmente.
LEGGE IX
La perfezione fa affiorare i difetti. Il bene espelle sempre il male dalla forma umana nel tempo e
nello spazio. Il metodo usato dal Perfetto e dal Bene è l’innocuità. Questa non è passività, ma
equilibrio perfetto, visione globale e comprensione divina.
L’enunciato è molto semplice, e significa esattamente quel che dice. Lo si può interpretare in
due modi:
1. Come concernente lo sviluppo spirituale dell’uomo tramite la forma, come il modo o la legge per
cui la presa latente esercitata dalla materia — impregnata di egoismo e da tutto ciò che si considera
come male — si allenta, e l’uomo si libera.
2. Come riguardante il rapporto fra guaritore e paziente. Sovente, l’intervento e la conoscenza del
guaritore traggono alla superficie (in forma acuta) il male (malattia) contenuto nella forma. Il
risultato può essere tanto l’eliminazione della malattia e il ristabilimento della salute, quanto il
soccombere della forma alla virulenza del male. È buona sorte, dunque, che il guaritore comune sia
così superficiale da non trovarsi di fronte a tali possibilità.
Il metodo prescritto da questa Legge è la “innocuità perfetta”, che fu sempre applicato dal Cristo,
il Perfetto. Non è quell’innocuità cui così sovente esorto gli aspiranti: ma è imposta dall’uomo
spirituale e dal suo naturale destino. È ignorare gli effetti indotti sulla forma. Molte volte ho ripetuto
che la Gerarchia agisce solo sull’aspetto spirituale, cioè sull’anima umana, e che — agli occhi del
Maestro — la forma è relativamente senza importanza. La liberazione dalla triplice forma è sempre
considerata, dall’uomo spirituale, come il massimo bene, purché avvenga secondo la legge, come
risultato del suo destino spirituale e delle decisioni karmiche; non come atto arbitrario, per evadere
dalla vita e dalle sue conseguenze fisiche, o per autodecisione.
La guerra (1914-1945) fu esempio calzante dello strano modo di operare di questa Legge (strano per
le limitate visioni dell’uomo). Gli uomini perirono a milioni. A milioni ebbero a soffrire crudelmente
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nel fisico, e più numerosi ancora patirono (e patiscono) agonia mentale per l’incertezza e la miseria.
Ciononostante, per la Legge di Perfezione, si ebbero due grandi risultati di natura spirituale:
1. Molte anime si affrancarono da una civiltà arretrata e decadente — tale è giudicata dalla Gerarchia
— e faranno ritorno, con corpi migliori, in epoca di civiltà e cultura più conformi alle esigenze
dell’uomo spirituale. La ragione prima per tale immensa distruzione di forme vecchie (fisiche,
emotive e mentali) è appunto questa: esse imprigionavano totalmente l’anima e impedivano ogni
vero progresso a intere moltitudini umane.
2. Ricchi o poveri, intelligenti o ignoranti, gli uomini oggi riconoscono e chiaramente comprendono,
sempre meglio, che felicità e successo non dipendono dai possessi o dai beni materiali. L’idea
contraria è ancora alla base delle forze organizzate del lavoro che lottano e scioperano per ottenere
migliori condizioni materiali d’esistenza; è anche l’errore generale del pubblico in genere che
reagisce ai lavoratori, ribellandosi alle riduzioni di beni materiali che quelle lotte comportano.
L’umanità è caduta in quest’errore per innumerevoli millenni, pagando dolorosamente le sue
preferenze per ciò che giova alla forma. La Russia è nel giusto quando combatte il capitalismo ed
insiste sul valore dell’educazione. Ma la spietata crudeltà, e (soprattutto) la soppressione dei diritti
individuali del cittadino a certe libertà essenziali minacciano la bellezza e le speranze del suo
idealismo iniziale. Stati Uniti e Inghilterra sono su posizioni intermedie. Hanno una loro visione ma
non riescono a concretizzarla in pratica, proprio perché non favoriscono (ed a buon diritto) un regime
totalitario. Il capitalismo e il fascismo latente degli Stati Uniti sono oggi una minaccia per la pace
del mondo, ed i capitalisti oggi stanno bloccando gli sforzi degli uomini di buona volontà.
L’Inghilterra attualmente è debole, in dissesto economico, la sua vecchia politica imperialista
decade, il popolo è demoralizzato; le preoccupazioni per sopravvivere l’assorbono, e pertanto non
le resta tempo, né voglia, né energia per realizzare la propria visione.
Esiste sempre, come sapete, una corrispondenza fra l’individuo e la situazione umana generale.
Come praticamente tutti gli uomini lamentano qualche imperfezione fisica — agli occhi, alle
orecchie, ai denti o mali corporali di varia natura —così l’umanità in genere è malata e bisognosa di
cure. E queste le verranno prestate dal Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo e dagli uomini di
buona volontà, sostenuti dalla Gerarchia, il centro planetario da cui emanano le energie sanatrici. I
suoi difetti salgono a galla; tutti sanno quali sono i mali da estirpare, e tutto ciò è effetto della Legge
di Perfezione. Con ciò mi riferisco allo stato generale, più che al rapporto individuale fra guaritore
e paziente, e ciò per la semplice ragione che solo un iniziato che abbia esperienza e comprensione
può osservare questa Legge e attenersi alla Regola — e pochissimi ne esistono oggi sulla Terra.
L’infermità del genere umano, causata da millenni di pratiche corrotte, di avidità, egoismo e
odio, si è ramificata in una quantità di malattie: oggi milioni di bimbi nascono già visibilmente
tarati o con mali latenti. Quando la causa di queste anormalità e le imperfezioni che ha tratto alla
superficie saranno curate o ricacciate alla fonte, e solo allora, le malattie fisiche scompariranno o
sarà facile superarle.
Considerando in generale le imperfezioni e il male, dobbiamo riflettere sulle cause (compito costante
dell’iniziato); queste rimosse, gli effetti scompaiono. La Scienza Cristiana e Unità, partono dunque
da teorie e premesse corrette per concludere male sia nei metodi che nell’impostazione complessiva.
Ciò che oggi fanno si rivelerà, a lungo andare, del tutto futile, salvo l’enunciare la Legge di
Perfezione, anche se in modo confuso, poiché il loro insegnamento risente dell’egoismo generale.
Si è sovente ripetuto che due sono le maniere per giungere alla meta: la lunga, aspra via
dell’evoluzione, che impiega molti millenni per risultati modesti, o il cammino iniziatico, ancora più
duro ma molto più breve. Per lunghe epoche rimase incerto se l’umanità avrebbe scelto (e se avrebbe
fatto bene a scegliere) la via più lunga ma meno arrischiata. Le imperfezioni sarebbero state
eliminate gradualmente, senza troppa tensione e con poco sforzo da parte umana: il bene, con questo
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metodo, viene riconosciuto a poco a poco e il male estirpato lentissimamente. Nel normale processo
evolutivo, la volontà-di-bene di Shamballa è percepita debolmente, e moltissimi millenni ancora si
dovrebbe attendere prima che tutta l’umanità raggiungesse l’attuale grado di sviluppo.
Ma qualcosa è avvenuto che neppure la Gerarchia si aspettava. Negli ultimi duecento anni
tutto il quadro è cambiato. Un buon numero di uomini giunse all’iniziazione ed entrò negli Ashram
dei Maestri, e per loro volere, e loro continua attività, decisero, per l’umanità, di tentare la via più
breve e più ardua.
Da allora tre fattori sono sempre stati osservabili nelle vicende umane:
1. Enorme progresso della coscienza dell’umanità in massa, che sale a livelli intellettuali sempre
superiori. Ne sono testimonianze la diffusione dell’istruzione, le scoperte scientifiche e il dominio
esercitato sul mondo minerale e sull’aria.
2. Sofferenze, dissesti economici, guerre, cataclismi naturali che colpiscono il mondo, assieme a
miriadi di difficoltà e crisi che tanto aggravano oggi l’esistenza individuale, nazionale e planetaria.
Nessuno è escluso dal processo, che non ammette distinzioni.
3. La Gerarchia e, soprattutto, il Piano spirituale, sono sempre più ammessi e riconosciuti. Ciò ha reso
necessario presentare all’uomo, da parte degli aspiranti e dei discepoli impegnati nell’impresa, una
meta e i lineamenti tecnici delle modalità per conseguirla. Quest’opera non è stata compiuta dagli
organismi religiosi, ma da membri degli Ashram. Le Chiese si sono limitate a tener viva nella mente
popolare l’idea di Dio Trascendente, ignorando la verità della Sua immanenza, a testimoniare
l’esistenza del Cristo, travisandone l’insegnamento, a predicare l’immortalità dell’anima, ma senza
parlare della Rinascita.
4. L’umanità, dunque, corre sulla Via che sale, e due conseguenze sono prevedibili: che le imperfezioni
e il male (in parte latenti, in parte attivi anche se in decrescita) diverranno sempre più palesi all’uomo
intelligente, e che questi imparerà presto a eliminarli.
Non si tratta, in queste considerazioni, di studiare la natura delle imperfezioni o il proposito del
male. È forse necessario dirvi come siano presenti ovunque, e inevitabili? Potrei dire che
l’imperfezione è inerente alla materia stessa, ed è ereditata da un precedente sistema solare. Potrei
affermare che il male emana dalla gerarchia di Forze oscure, contrapposizione materiale della
Gerarchia spirituale; ciò dipende dall’essere tutti i livelli composti di sostanza del piano fisico
cosmico. Si potrebbe anche asserire che quando l’imperfezione della materia sarà accertata e
corretta, e l’interesse del genere umano si distoglierà dalle mere condizioni materiali, le Forze del
Male non avranno nulla, nei tre mondi (i tre livelli del piano cosmico fisico denso) su cui far presa;
nulla su cui influire, nessun modo per indurre l’uomo al male. Non pretendo che possiate
comprendere ora il senso di queste parole. Esse, comunque, sono connesse a quella frase della grande
Invocazione: “e possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede”.
Esiste una porta che immette nel regno del male e delle tenebre, così come ne esiste una
che si apre sul mondo del bene e della luce; il diavolo, per l’uomo che si è dedicato al male,
corrisponde al Guardiano della Soglia per chi aspira allo spirito. Prima mansione della Gerarchia
spirituale è sempre stata di interporsi fra le Forze del Male e l’umanità, di portare alla luce le
imperfezioni, in modo che quelle non trovino appigli per agire, e di tenere aperta la porta del regno
spirituale. E lo ha sempre fatto, invero, poco assecondata dall’umanità; ma ora la situazione è
cambiata, e simbolo e garanzia di tale mutamento è stata proprio la guerra mondiale: le Forze della
Luce e le Nazioni alleate combatterono le Forze del Male nel mondo fisico, debellandole. Il
significato spirituale di questo evento è molto maggiore di quanto si sia finora capito.
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Fu un punto di svolta mondiale decisivo; l’umanità si riorientò al bene; ricacciò indietro le
Forze del Male e chiari una volta per sempre (cosa nuova e necessaria) la netta distinzione fra male
e bene, non in senso teologico, quale stabilito dal clero, ma in modo pratico e palese. Esso è posto
in luce dal dissesto economico generale e dall’avidità degli uomini preminenti d’ogni popolo.
L’umanità (per la chiara distinzione fra male e bene) si è risvegliata al fatto dello sfruttamento
materialistico, si è accorta che le manca la vera libertà e che l’individuo ha sacrosanti diritti da
esso ancora non rivendicati. Ovunque è apparsa evidente la capacità di opporsi alla schiavitù. Che
poi coloro che combattono per la libertà usino metodi errati e sovente cerchino di opporsi al male
con il male, è perfettamente vero, ma si tratta solo di una fase transitoria e di tecniche ancora
inadeguate; alla Gerarchia ciò appare essere di natura temporanea (anche se può sembrare assai
duraturo agli uomini), e non è detto che la situazione debba protrarsi a lungo.
Il progresso umano negli ultimi due secoli è stato tale che il Concilio di Shamballa dovette notarlo.
L’interesse rivolto alle vicende umane dai grandi Esseri che stanno attorno a Sanat Kumara, ebbe
due effetti:
1. La volontà, primo aspetto divino, per la prima volta entrò in diretto contatto con la mente
umana. Fu un rapporto diretto, e non riflesso sull’umanità — come sino ad allora — tramite la
Gerarchia. I risultati furono, secondo le qualità dell’uomo o del gruppo che vi reagirono, ottimi e
pessimi. Apparvero uomini grandi e buoni che enunciarono le verità necessarie per l’era futura —
fra questi Lincoln, Roosevelt, Browning, Briand e una schiera di altri, minori. Ma ne emersero anche
di cattivi e perniciosi, come Hitler ed il gruppo che egli riunì vicino a sé, che scatenarono molta
malvagità sulla Terra.
2. Nello stesso tempo, la volontà-di-bene di Shamballa evocò la buona volontà latente dell’uomo,
tanto che oggi, e in modo sempre crescente da un secolo e mezzo, bontà d’animo, gentilezza, debita
considerazione per gli altri ed imprese collettive per promuovere il bene comune si sono diffuse in
tutto il mondo.
Il palesarsi delle imperfezioni e l’assalto preordinato del male hanno accompagnato la comparsa
del nuovo Gruppo di Servitori e i preparativi della Gerarchia, ormai in procinto di esternarsi nel
mondo fisico. Quest’ultima è oggi potentissima; gli Ashram sono affollati di discepoli e iniziati, e
con il suo campo magnetico essa attrae innumerevoli migliaia di aspiranti. La guerra ha inferto un
colpo mortale al male materiale, la cui presa sul genere umano si è molto allentata.
Non confondete il male con i gansters ed i criminali. Il delinquente è un prodotto delle
imperfezioni collettive che stanno affiorando; è vittima dell’ignoranza, della cattiva
educazione, degli errati rapporti umani invalsi da millenni; la legge della Rinascita finirà
sicuramente per ricondurlo sulla retta via. Sono veramente malvagi, invece, quelli che
tramano il ritorno alle vecchie abitudini cattive, che vorrebbero mantenere in vario stato di
schiavitù il genere umano, impedire l’attuazione pratica delle quattro Libertà, accumulare
possessi materiali a spese altrui, tenere per sé i prodotti della terra, e quindi elevare alle stelle
i costi dei prodotti di prima necessità. Uomini che pensano, tramano e agiscono così sono
presenti in ogni nazione, e di solito occupano posizioni preminenti, perché ricchi e influenti;
peccano contro la luce, ma non per ignoranza; le loro mire sono materiali. Sono pochi, se
paragonati ai miliardi di uomini, ma hanno immenso potere; sono molto intelligenti e senza
scrupoli, e le Forze del Male se ne servono per bloccare il progresso, diffondere la miseria,
favorire l’odio e le distinzioni sociali e di razza per i loro fini, alimentare l’ignoranza. Il male
che fanno è grande, e non è loro facile cambiare, perché vivono dominati dal potere e dalla
volontà di potenza (che avversa la volontà-di-bene); oggi sono impegnati a disgregare la
compattezza delle Nazioni Unite, con la loro avidità, decisi come sono ad impossessarsi delle
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risorse della Terra (petrolio, minerali, alimenti), e tenere i popoli in stato di debolezza e
denutrizione. Lo ripeto: questi uomini esistono in tutti i paesi, s’intendono alla perfezione ed
agiscono in grandi cartelli per sfruttare i beni della Terra a spese del resto dell’umanità.
La Russia ne è oggi singolarmente esente, e pertanto non mi riferisco a quel grande paese, come
molti suoi nemici potrebbero credere. La Russia, è vero, compie gravi errori, ma come il fanatico di
una ideologia, o il criminale che compie i suoi delitti per ignoranza, per immaturità o perché reso
furioso dai mali che lo circondano. Ciò è ben diverso dal male che ho descritto, e del resto questa
situazione non durerà, perché la Russia imparerà; le altre nazioni, no.
Ho detto queste cose per illustrare e chiarire l’argomento. Ma il problema della fonte del male
(non dell’imperfezione) è troppo vasto per essere affrontato in queste pagine, e non è consigliabile,
né saggio, parlare della sua fonte: la Loggia Nera. L’energia segue il pensiero, e le parole possono
evocare con forza; quindi il buon senso suggerisce, finchè non si appartiene alla grande Loggia
bianca, di non soffermarsi a considerare quelle forze, che sono tanto potenti da sfruttare con
intelligenza le imperfezioni latenti nel genere umano e da imporgli la guerra, male terribile, con tutte
le sue vastissime ripercussioni. La Loggia nera è un problema che spetta alla Gerarchia, non
all’umanità; essa lo studia da millenni, e sta per risolverlo. Ma è, per essenza, oggetto di massima
attenzione per Shamballa, in quanto connesso alla volontà, e solo la volontà-di-bene può bloccare
e annientare la volontà-di-male. La buona volontà non è sufficiente da sola, anche se l’appello
concorde degli uomini di buona volontà di tutto il mondo — espresso e sempre più diffuso mediante
la grande Invocazione — concorrerà a “sbarrare la porta dietro cui il male risiede”.
Oltre quella soglia, la Gerarchia combatte con efficacia le forze che vi si celano (e sono
mobilitate); ma i metodi di cui si avvale per proteggere l’umanità, e che gradualmente ricacciano il
male, non sarebbero compresi da voi che ancora non avete superata la porta che immette
nell’Evoluzione superiore.
Che dire dell’innocuità? Non mi è facile mostrare o provare l’efficacia del suo aspetto superiore,
o spirale, o fase superiore che la Gerarchia pratica, diretta dal Perfetto, che è il Cristo. Finora, vi ho
parlato di quella innocuità che concerne le imperfezioni contro cui l’umanità combatte, e che è arduo
applicare, come ben sapete, in tutte le circostanze e in qualsiasi condizione. Essa non è un’attività
dolce e mite, o uno stato passivo, come molti credono; è uno stato mentale, che non esclude affatto
l’azione decisa e persino drastica; concerne il movente e implica la determinazione di porre la
buona volontà a base di qualsiasi atto. Il movente può indurre a compiere azioni e dire parole
positive e anche sgradevoli, ma se è informato dall’innocuità e dalla buona volontà, non può
derivarne che il bene.
A un livello superiore, anche la Gerarchia applica l’innocuità, derivante però dalla volon- tà-dibene e implicante l’uso d’energia dinamica, elettrica, diretta dall’intuizione; ora, questa energia non
è mai mossa dall’uomo: egli non ne è ancora capace. Questo genere superiore di innocuità basa
sull’autosacrificio totale, in cui si fondono, in una sola energia dinamica di profonda natura
spirituale, la volontà-di-sacrificio, la volontà-di-bene e la volontà-di-potere (tre aspetti della volontà,
espressi dalla Triade spirituale). Questa energia è il compendio della completa o perfetta innocuità,
per quanto riguarda l’umanità e gli altri regni della natura, ma espelle e annienta le Forze del Male.
L’esame attento ed esoterico delle tre tentazioni del Cristo rivela tre occasioni in cui il Perfetto,
con questa superiore innocuità, costrinse l’esponente del male a recedere. Quel triplice episodio è
riferito in modo simbolico, ma è effettivo. Poco si è pensato a quali sarebbero state le ripercussioni
sul mondo, nei secoli, se Egli avesse reagito in modo diverso; specularvi serve a poco, ma si potrebbe
asserire che tutta la storia e l’evoluzione umana sarebbero state diverse, e ben peggiori e terribili.
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Ma l’innocuità dinamica, l’espressione della volontà-di-bene e la dimostrazione della volontà-dipotere (che costrinsero il Maligno a lasciarLo) segnarono una crisi importantissima nella vita del
Cristo.
Il Vangelo (che narra in, riassunto le cinque iniziazioni) concerne il progresso e il trionfo del
Maestro Gesù; l’episodio delle tre tentazioni allude ad un’iniziazione ancora superiore, la sesta,
assunta dal Cristo, che Gli conferì la perfetta padronanza sul male, non solo sull’imperfezione; Egli
poté giungere a tanto solo perché era “il Perfetto”.
Con ciò vi ho esposto cose degne di essere meditate, e fatto luce su un’iniziazione di cui,
naturalmente, poco si conosce. Richiamo inoltre la vostra attenzione sui tre requisiti fondamentali
per accostarvisi: equilibrio perfetto, visione globale, comprensione divina. Troverete interessante il
loro rapporto con le tre tentazioni così facendo capirete molto meglio sia la vita che la natura e il
carattere del Cristo.
La Legge della Perfezione offre la chiave della civiltà e del ciclo evolutivo che Egli inaugurò,
il cui ideale non è andato perduto, nonostante che le chiese e gli uomini abbiano negletto di applicare
il Suo insegnamento. Notate che una delle tentazioni ebbe luogo sulla vetta di un’alta montagna: su
quella vetta tempo e spazio sono totalmente annullati, poiché la visione del Cristo comprende sia il
passato, che il presente e il futuro. Questa consapevolezza (non posso chiamarla coscienza, e non
trovo parola più acconcia) è possibile solo dopo la quinta iniziazione, e culmina alla sesta.
Tratto da A.A. Bailey, “Guarigione esoterica” , editrice nuova era, Roma, 1976, pag.576