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Inutilmente qualcuno dice che il mondo invisibile non esiste. Una tale falsità equivale a negare l’esistenza del pensiero.

Anche il pensiero è invisibile, ma solo l’ignoranza potrebbe negare i processi mentali. Allo stesso modo si dovrebbero allora ricusare tutte le energie, poiché anch’esse sono invisibili. E infine: il mondo invisibile è davvero invisibile per tutti? Chi nega non giudichi in base a sé stesso. Il giudizio basato su sé stessi produce un focolaio di egoismo.” Aum 1936.
Propongo questa riflessione del maestro Morya che mi riporta a molti anni fa quando, durante un incontro di formazione un mio collega primario di psichiatria affermò che l’io non essendo visibile non è possibile dimostrarne l’esistenza. Io allora gli chiesi come mai quando si apre la calotta cranica, per vari motivi, e si osserva il cervello non si trova né il pensiero né l’immaginazione né la creatività e tanto altro di cui nessuno può negare l’esistenza. Il collega non seppe rispondermi.
Per questo accettare il mondo invisibile significa iniziare a pensare a sé stessi in maniera diversa: non soltanto ciò che appare ma ciò che impariamo a percepire quando espandiamo la nostra coscienza. Possiamo, allora, penetrare, progressivamente nel mondo invisibile e verificarne sempre più la presenza e gli effetti nella nostra vita quotidiana.