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La Gerarchia Bianca planetaria
I Raggi di Aspetto e di Attributo

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Prima di delineare alla mente dello studioso la meravigliosa struttura divina di quella che è chiamata la Gerarchia delle Forze Planetarie, è d’uopo ricordare che quest’ultima è la prosecuzione diretta dei Dirigenti Poteri Solari, a loro volta canali delle forze provenienti dalla stella Sirio, località cosmica dalla quale derivano le leggi più immediate, a cui si adegua il ritmo dell’intero nostro Sistema Solare.
Grandi forze, codeste, che, dalla mente, portata ad un estremo grado di rarefazione spirituale, dei sommi Iniziati vengono ricevute come impressioni intraducibili in gergo materiale; ma che inquadrano e incasellano, in una inscindibile unità di mete, tutte le evoluzioni, in senso molteplice e singolo, oggettivate nella panoramica della Realtà circostante. È letteralmente vero che “non casca foglia che Dio non voglia”. Se ci chiniamo a raccattare una pietruzza per la strada, con la percezione dell’instancabile lavorio occulto della Gerarchia Bianca, vedremo, in essa, vibrare le stesse leggi sature, non solo di un amore infinito, ma, anche, di una saggia e razionale applicazione, nel nostro caso, dei principi che tutelano, pure, il più vasto assieme che circonda la pietruzza, apparentemente parte insignificante di esso: lo sviluppo dell’autocoscienza e, quindi, a lungo andare, la capacità dell’autogoverno e della gioia pura dell’assoluta creazione. Ciò per dimostrare quanto vasto e completo sia il campo di lavoro della Gerarchia Bianca, rapporto tra Dio e uomo, ma all’occhio dell’Iniziato, rivelantesi, alla fine, come Dio stesso. Solo l’infuocata intuizione dei privilegiati studenti delle nostre Lezioni, che uniscano ad un puro e limpido misticismo, sorgente in modo diretto dal sorriso del loro Dio Interiore, un sano buon senso, potrà rivelare l’esistenza dello stretto sentiero che allaccia l’infinita natura dell’operato Gerarchico, alla finita natura delle forme in cui esso si svolge.
Come il sangue circola nel nostro apparato organico, portando vita e permettendo le funzioni di ogni suo membro, sino alle più piccole cellule, così l’Anima Centrale del nostro Pianeta tutela e vigila, con le debite proporzioni, il fascio delle linee evolutive che vi si svolgono. Si è abituati chiamarla: Logos Planetario, ma il nome che le si vuol dare non ha importanza. Che ci si riferisca ad Essa usando vocaboli del genere di: Allah, Dio, Assoluto, il concetto rimane sempre lo stesso. L’Entità Planetaria è Una, e, per quanto riguarda noi, circoscritti nella sua Aura, il massimo vertice di saggezza, potere, amore a cui uomo possa rivolgersi. Segue, anch’Essa, un Suo preordinato ciclo evolutivo, come, d’altronde, qualunque forma manifesta, o immanifesta. È, anch’Essa, sottoposta alla legge dell’eterno divenire, ai cicli di espressione visibile, e a quelli invisibili. Sta a noi, tramite i metodi della ricerca diretta e dell’esperienza indiscutibile, convalidata dalla certezza del nostro Sè Superiore, penetrare nell’essenza della sua più intima Natura e riportare alla superficie del ribollente mare delle forme le squisite perle di rivelazione che la ricerca esoterica ci ha permesso di afferrare. In ciò, la pura e semplice indicazione, e nulla di più, delle Anime-Guida di questa evoluzione, chiamate, abitualmente, Maestri, ci serve di incalcolabile ausilio. Ma, non perdiamo mai di vista l’omogeneità nel molteplice: l’Uno, che si manifesta attraverso i molti, senza cadere nella profanazione della separatività . Il nostro Logos Planetario è una Vita con tutte le vite che formano l’evoluzione sul nostro Pianeta. Assieme ad altri quattro Pianeti, già menzionati nelle lezioni precedenti, è destinato, in futuro, a formare, con i sette Pianeti Sacri del Sistema Solare, le dodici Costellazioni Zodiacali di un ritmo cosmico in espressione. Questa, la ragione per cui i dodici Pianeti collaborano, in maniera sì stretta e sovrumana, all’attuazione dei Disegni della loro Stella Centrale e Maestro: il Logos Solare. Questa, anche, la ragione per la quale, proprio da Venere, giunsero sulla Terra, circa venti milioni di anni fa, alcuni Poteri incarnati, in forma umana, che, sino ad ora e sino a quando durerà la Sua evoluzione, reggono le sorti della medesima. Nei trattati sulle religioni mondiali si fa sovente menzione di Loro; la Dottrina Segreta basa il fulcro delle sue vaste cognizioni culturali su tale primordiale Nocciolo Divino. E, anche qui, osserveremo il ripetersi della matematica e della geometria universale, o, se vogliamo, la risonanza della musica delle sfere.
In un luogo facilmente reperibile sugli atlanti geografici, e, cioè, nel deserto di Gobi, celata agli occhi del profano, perché manifesta solo sui corrispondenti eteri invisibili, risiede, dal primo momento del Suo avvento, la Gerarchia Centrale degli ordini tutelari divini. Sette indefinibili Fiamme Onnipossenti, chiamate i Sette Kumara (Vergini [al peccato]), tengono, tra le Loro Palme, simile a boccio profumato, il loto del nostro Pianeta. Uno di essi, il più grande, il Maestro degli altri sei, è il Re del Mondo, in senso occulto. Il rapporto che passa tra la Monade e l’Anima di ogni individuo è quello che passa tra il Re del Mondo ed il Logos Planetario. Determinate forze extra planetarie, dall’esterno, sono da lui accolte, inserite, quindi, diramate, attraverso gli altri sei Suoi Fratelli Divini, sulla e nella Terra. La Sua forma è, simbolicamente, ma, anche, figuratamente, parlando, di un giovinetto di 16 anni: “Il Giovinetto dalle Sedici Primavere”, come è chiamato, dall’origine dei tempi. La Sua presenza universale fa sì che la gemma sbocci sull’albero e che il monte, grazie alla forza della gravità (aspetto tangibile della Sua volontà ) rimanga abbarbicato sul territorio che domina, invece di diluirsi e polverizzarsi nel cosmo. Suo voto è di rimanere con gli altri Sei Fratelli, in simile manifestazione, “sino a quando l’ultimo stanco pellegrino non sarà ritornato alla Casa del Padre”. In ciò, riferendosi agli stessi atomi – gli stanchi pellegrini – che compongono la sinfonia della struttura basilare delle cose visibili e invisibili. Che dire ancora del Re del Mondo, se non che l’esiguità della presente lezione addolora la nostra mente, perché non Gli rende, nel voluto modo, omaggio? Speriamo che lo studente prosegua nella ricerca e arricchisca, nel raccolto intimismo di uno studio adatto, la conoscenza della divina realtà di cui parliamo. Il rapporto evolutivo che intercorre tra il diletto Giovane dalle Sedici Primavere ed un Maestro, è quello che passa tra l’ultimo ed un uomo animale.
I Sette Raggi emananti dai Pianeti Sacri trovano ponte unico ed immediato nella loro attività terrestre nei Sette Dei di cui facciamo cenno. Ognuno di essi è collegato ad un Raggio e ne esprime la indescrivibile potenza, all’interno dell’organismo del Logos Planetario. Da tal punto di vista, possiamo affermare che Essi, oramai lontani da ogni catena ad immagine antropomorfica che l’uomo possa, di propria iniziativa, farsene, sono i Sette Punti Occulti, o Chakras, del Dio del nostro Pianeta. L’aura viva delle Loro azioni è Shamballa, nome della località occulta nel deserto di Gobi; altrimenti detta la: “Camera del Concilio dell’Altissimo”. Indiscutibilmente, ogni Maestro ha un rapporto quotidiano con Loro. A seconda degli aspetti Zodiacali, sarà attivo uno o l’altro dei Kumara; grazie a Loro, la sapienza e le iniziazioni degli stessi Maestri furono date. Helena Petrowna Blavatsky, nel parlare del Re del Mondo, afferma, facendosi tramite di una improrogabile verità dei fatti, che Egli è la radice dell’Albero della Sapienza che, attraverso i tempi, allungò rami e foglie in tutte le epoche storiche, rendendole, volta per volta, depositarie di un messaggio nuovo all’umanità .
Abbiamo parlato, nelle lezioni precedenti, del Trattato dei Sette Raggi, ma non sufficientemente di alcuni dettagli che riguardano questi ultimi. Ci troviamo costretti, adesso, ad aggiungere qualche nozione pertinente.
Pur essendo, tali linee evolutive, identiche, sotto il punto di vista dei valori delle Loro rispettive nature e qualità, ai fini dell’evoluzione del nostro particolare Sistema Solare, i Raggi si dividono in due settori:

Quelli di Aspetto, o prettamente mascolini, e sono detti i maggiori. Il Primo, il Secondo ed il Terzo.
Quelli di Attributo, o i femminini, che si diramano, in modo diretto, dal Terzo; e sono il Quarto, il Quinto, il Sesto ed il Settimo.

Anche, quindi, l’organico della nostra Gerarchia segue questa fase. Difatti, quando, dalla rarefatta atmosfera della ardente Camera del Concilio di Shamballa, noi discendiamo nell’altra, più pacata, ma, diciamo così, più tangibile, della Gerarchia vera e propria, notiamo, subito, l’adeguamento al ritmo più formale e più umano dei Raggi, come sono stati adesso qualificati. La volontà, l’amore e l’intelligenza attiva, e la loro concretizzazione immediata, che sono la materia, lo spirito ed il rapporto coerente tra i due, nel vasto campo dell’evoluzione, non soltanto umano, ma, anche, degli altri regni che si allineano a questi, vengono distribuiti dal Re del Mondo, sotto forma dei Tre Raggi principali, separatamente, e, pure, in un’ unica fusione di accordi, a tre grandi Personalità, notoriamente conosciuti sotto il nome del Manù, del Cristo, del Maha Chohan.
Il Manù, incarnazione del Primo Raggio. Tale sostantivo, che risale, in origine, alla lingua sanscrita, è l’attributo che viene dato al potere individualizzato che, nell’ordinamento della Gerarchia, si occupa dell’evoluzione specifica di ogni Razza umana, dall’inizio alla fine. È, letteralmente, il progenitore spirituale della medesima; ne segue lo sviluppo, ne fissa i tipi, dal lato fisico e dal lato ambientale. Determina quei mutamenti della struttura geografica più adatti allo sviluppo esterno della Razza da Lui plasmata. Il Manù della quinta Razza, l’attuale, è conosciuto sotto il nome di Vaivasvata. La politica ed i governi sono sorretti dall’ispirazione costante di tale Grande Essere. Difatti, il Suo è, anche, chiamato il Dipartimento della politica.
Cristo, Incarnazione del Secondo Raggio, il Maestro della Gerarchia Bianca, Guida dello strato spirituale, che inizia dalle propaggini di Shamballa e prosegue, direttamente, fino a noi. Il Maestro degli Adepti. Durante ogni Razza Madre, e per la durata di una sola di esse, Egli, in stretta collaborazione con il Suo Fratello di Primo Raggio, segue ed alimenta, nell’anima umana, il lato spirituale; l’inebriante profumo del Suo alito divino risveglia, lentamente, in ogni coscienza la certezza di essere, a sua volta, nata da Dio. L’intelligenza, la cultura, la psiche dell’uomo della razza, grazie a Lui, istintivamente e senza un apparente contatto diretto, simile al girasole, volgono la corolla interna verso la luminosa stella del divino. È scritto che Cristo, la Guida della nostra attuale Razza, alla fine di questo secolo tornerà a manifestarsi visibilmente sulla terra, come fece duemila anni or sono. Il settore delle religioni, la nascita di esse e lo sviluppo delle medesime, tutto dipende dall’azione saggia del Cristo.
Il Maha Chohan, Incarnazione del Terzo Raggio (Maha = grande – Chohan = Spirito Guida), rappresenta, invece, dal punto di vista della coscienza umana, il rapporto vivo che intercorre tra l’Essere e il non Essere, la forma e la sostanza. Ecco perché viene chiamato il Signore della civiltà, la quale è, chiaramente, il frutto che nasce dall’incontro tra lo spirito di una razza e l’ambiente in cui la medesima si trova a vivere.
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Uno è Dio e tre le Sue manifestazioni. Uno, il Sanat Kumara e tre le Sue manifestazioni: il Manu Vaivasvata, Cristo, il Maha Chohan. Come avrete potuto intuire, sia lo stretto legame che intercorre tra queste tre somme Personalità, che il raggio d’azione delle medesime, è tanto serrato, da una parte, quanto vasto, dall’altra, da costringerli a percepirli solo sul piano, puramente, della magia universale. E dice un Maestro: “…. dubito che voi possiate rendere, nel lato verbale, la rappresentazione esatta delle sublimi realtà invisibili”.
Uno è Dio, tre i Suoi aspetti, sette le Sue nature. Ed ecco, quindi, giunto il momento di parlare delle sette principali linee evolutive del nostro Pianeta, rappresentate dal campo d’azione e dall’aggregato collettivo di Anime, o discepoli, che dipendono dal coordinamento centrale di sette, dei settanta, circa, Adepti che, nel campo ancor più accosto all’umanità, ne dirigono l’evoluzione. Parlare della loro azione e volerne restringere l’ampiezza al solo nucleo umano e, in questo, alla linea puramente mistica, o, addirittura, far depositarie delle Loro rivelazioni solo alcune Scuole Esoteriche, significa essere molto lontani dalla verità . Abbiamo visto che la Gerarchia divide il Suo lavoro umano in tre linee centrali: la politica, la religiosa, la civile. Quest’ultima, per essere più precisi, è quella degli scambi tra popolo e popolo, dei rapporti commerciali interni ed esterni alle nazioni; in una parola, degli aspetti strettamente finanziari. Non ci pare sconveniente, a questo punto, sottolineare che, nel sano uso del governo dei popoli e nella saggia manifestazione delle finanze centrali, se eseguiti a scopo universale e realisticamente spirituale, vi è tanto Dio quanto ne contiene l’Ostia Immacolata che il prete alza sulla testa dei fedeli, mentre officia la sua funzione, nella rappresentanza del secondo Dipartimento: quello del Cristo. Ecco perché la Gerarchia dei Maestri rifiuta di venir monopolizzata, non solo da qualche gruppo sparuto di spiritualisti, ma desidera essere conosciuta, attraverso il Suo vero ed intero campo d’azione, che è l’Atto Planetario, nella presenza immanente dell’attualità di ogni ramo evolutivo. Essa agisce in modo occulto e, in un attenuarsi di poteri, guida le sorti della vita, sino a che la medesima non prenderà in mano il proprio destino, affrancata dal dominio della materia e collaborerà con Dio, per la saggia predisposizione del Piano, che si manifesta attraverso la Fratellanza dei Maestri; i quali hanno rivolto il richiamo all’umanità, in cerca di discepoli, già dall’inizio del secolo, e molte notizie vengono date, in proposito, nel volume di Alice Bailey: “Iniziazione umana e solare”. Ad esso rimandiamo lo studente che voglia approfondirsi ulteriormente sull’argomento.

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La Gerarchia Bianca (parte seconda)

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Parlare dei Maestri, già tante volte citati, lo diciamo subito, non è impresa facile; da una parte, perché il termine adoperato è troppo vago da permettere la comprensione di quanto esso significhi; dall’altra, perché l’argomento delle iniziazioni comporta in sè la necessità di una vasta conoscenza tecnica, retta ad un livello che stupirebbe anche i più precisi razionalisti della nostra epoca. Ogni iniziazione, a partire dalla prima, non solo riguarda dei mutamenti nella struttura fisico-eterica dell’individuo, ma, anche, nei suoi cosiddetti corpi sottili, e lo porta a cicliche espansioni di coscienza, tali da fargli raggiungere poteri e modi di pensare e di agire del tutto fuori il campo d’azione delle normali espressioni di vita. Inoltre, ogni iniziazione spalanca degli orizzonti nuovi all’atto del discepolo, ricchi di linfe spirituali, di natura troppo delicata perché se ne possa trattare pubblicamente, senza correre il rischio di lacerarne le armonie e determinare un danno ancora maggiore di quanto possa essere il saggio e relativo silenzio sull’argomento. Mano a mano che il discepolo avanza sulla strada delle acquisizioni interiori, lo stesso suo Maestro gli appare figura sempre più identificata alla realtà assoluta delle cose. Quindi, le lezioni che avete, sinora, seguito e, in particolar modo, la presente, non presumono di dare luce immediata e completa su ciò che sconfina dalla mente umana, nell’intuizione animica, ma, porgere, semplicemente, il capo di una corda allo studente, invitandolo, con il suo sforzo ulteriore e singolo, a dipanarla, sino alla cima.
Meta dell’evoluzione, per quanto riguarda l’attuale periodo di globo, o il presente, è che tutti gli uomini raggiungano la statura spirituale di un Adepto, o, in termini tecnici, pervengano alla conquista dell’iniziazione di quinto grado. Noi sappiamo che qualunque atto, giunto ad inquadrarsi nei valori di quello che chiamiamo il mondo tangibile ed oggettivo, ha cominciato il suo lontano cammino nei Piani Mentali Cosmici. Buddha, quando disse che vita è sinonimo di morte, e che un fiore, appena nasce, già comincia a morire, non volle parlare delle leggi stupende ed eterne che si svolgono nei Piani Cosmici; Egli si riferiva al fatto che solo nel Mondo della Forma il fenomeno è apparentemente così crudele come lo descrisse. Invitò, quindi, l’umanità a guardare in alto, verso il lato invisibile dell’universale e dette, da una parte, alle masse, una dottrina di regole exoteriche, dall’altra, ai nuovi discendenti della Gerarchia (con cui Egli, nei momenti dell’illuminazione finale, si pose in contatto), le regole esoteriche, o di un profondo contenuto occulto, che fanno argomento dei vari segreti dell’iniziazione. Fatto convalidato da una conferma di un Adepto della Gerarchia Bianca, in una delle Sue lettere note al pubblico.
Questo, per dimostrare che non occorre isolarsi in monasteri, nè, tanto meno, curvarsi, sotto un giogo, spesso subìto e non compreso, di un determinato tipo di rituali, in auge in molte scuole, cosiddette “interne”, per raggiungere le definitive vittorie sulla materia, chiamate dell’iniziazione. La stesse spighe di grano, nel giallo e vasto loro campo, crescono e si sviluppano sotto l’agire, dietro il velo dell’invisibile, dei poteri che ne curano la precisa legge di sviluppo organico. Così, l’uomo, rivelato che può penetrare nel Sacro Tempio, tramite il frutto benefico della sua vita, in qualunque ambiente egli si trovi ad esprimerla, e che raggiunge lo sviluppo interiore, tramite l’applicazione del sigillo divino della Fratellanza Bianca, dai piani superiori, direttamente a partire dal suo corpo mentale, in sù, potrà mettere da parte tutte le strane congetture che si sono fatte sull’argomento, consapevole che nessuna forza al mondo, sia interna che esterna, gli impone la schiavitù di localizzazioni spaziali e temporali, al di fuori della gioia di un assoluto eterno presente.
Un Iniziato, spesso, può essere tale, senza che la sua “coscienza di veglia” raccolga il fatto; ma, la regola vuole che ciò avvenga solo per le due prime iniziazioni, quelle, cioè, in cui si acquista il dominio dei corpi eterico-denso ed astrale. Gran parte delle attività di tali individui si svolge durante il sonno, nei piani sottili e, istintivamente, con l’irradiazione della loro aura, nell’ambiente che li circonda, durante il vivere giornaliero. La terza iniziazione porta con sè un grande sviluppo dei poteri mentali, e la forza del pensiero, risvegliata in tal maniera, ed adoperata in modo occulto, centuplica la vastità del piano espressivo dell’iniziato; qui, i cosiddetti siddhi, o poteri occulti, iniziano a germogliare. La quarta iniziazione serve a distruggere, completamente, qualsiasi limitatezza interna al discepolo. Una vita di sofferenze acute, lo serra, da ogni parte, allora. La crocifissione avviene. Tutto il karma che trattiene, ancora, allacciato ai tre mondi, costui, si esaurisce in una volta sola. Calunnie, incomprensioni, dolori fisici e morali di ogni sorta si abbattono sull’anima dolorante, al termine del Sentiero. Sfogliamo qualsiasi autobiografia di qualche grande spirito, noto alle epoche storiche come benefattore dell’umanità, e vedremo l’esatto e chiaro quadro, incarnato in un esempio molto significativo. Helena Petrowna Blavatsky, spesso sorella del dolore, dimostra la fondatezza di quella che ad alcuni può sembrare una strana teoria.
Alla quinta iniziazione, le soglie della beatitudine, o degli eteri cosmici, sono spalancate. Il corpo causale, o anima, non solo in maniera simbolica, ma, anche, in termine strettamente tecnico, già distrutto alla quarta, ha portato via la radice metafisica di ogni illusione. Un Adepto è nato. Non più uomo; solo puro spirito, vibrante sull’ala dell’auto-governo e della stretta identificazione con ogni apparenza universale. Padrone, in senso assoluto, delle energie e della ritmica dei valori, visibili ed invisibili, nei tre mondi. Tra le altre, una realtà inizia a mostrarsi, già baluginante sin dalla quarta iniziazione, davanti agli occhi della conoscenza spirituale di simile Creatura: quella dell’uno tra i sette sentieri che si aprono dinanzi all’umanità giunta all’inizio del Movimento Cosmico, ed alla fine del relativo.

– I SETTE SENTIERI –
1) Il Sentiero del servizio sulla Terra. È il Sentiero propriamente detto dei Maestri. Con metodi che possono sembrar tratti dai volumi delle favole orientali, i nostri Fratelli Maggiori garantiscono all’umanità la nascita attuale e futura di altri iniziati di quinto grado; ad epoche storiche fisse, la conoscenza dei misteri viene, da Loro, fatta affiorare nell’umanità . E, con essa, la possibilità di creare nuovi Sacerdoti che, simili alle Vestali del tempio, tornino a custodire il Sacro Fuoco della Verità e del Potere Solare, in forma adatta.
2) Il Sentiero del lavoro magnetico. Passano a questo sentiero coloro che, destinati a stabilirsi sul Piano Mentale Cosmico, vi ci si preparano, manipolando la raffinatissima energia planetaria chiamata Fohat. Quell’energia che, assieme alle altre due (Prana e Kundalini), costituisce la triade centrale da cui si diramano tutte le altre, conosciute e sconosciute. È l’energia di carattere puramente distruttore.
3) Il Sentiero di preparazione per Logoi Planetari. Vi si inseriscono gli Adepti che vengono iniziati alla misteriosa attività chiamata del Logos Planetario. In futuro, preludio al meraviglioso destino di Logos Solare, che attende ogni creatura, Essi incarneranno il Potere che, celato in ogni foglia e manifesto nell’atto creatore totale, è chiamato il Dio di un Pianeta.
4) Il Sentiero di Sirio. Buona parte dell’umanità è diretta a tale Punto Cosmico. Tra Sirio e il sistema stellare delle Pleiadi v’è uno stretto rapporto, e le sette stelle principali dell’ultimo sistema accoglieranno la maggior parte dei sette tipi di anime.
5) Il Sentiero dei Raggi. Seguendo la linea del proprio Raggio Monadico, a sua volta Sottoraggio di un Raggio Cosmico, l’Anima liberata passa a Questo Ultimo. E continua la sua strada evolutiva, in direzione del Sistema Solare corrispondente, tra i Sette, di cui il nostro è uno, stabilendovisi.
6) Il Sentiero del Logos Solare. Il nucleo di Sublimali Individualità, raccolte, dall’origine dei tempi, attorno al nostro Logos Solare, per promuovere lo sviluppo dei Piani, sin qui, da noi studiati, e, per buona parte, conosciuti, mano a mano che procede l’evoluzione raggiungono delle sfere di potere più lontane; i posti vacanti vengono occupati da coloro che provengono da tale Sentiero.
7) Il Sentiero dell’Assoluta Filialità . È il rapporto più stretto che uno spirito liberato possa avere con lo Spirito del Logos Solare. Rapporto che prelude al contatto con una Stella ancora superiore, da cui dipende, con altri, il nostro Logos. È il Sentiero seguito dai Signori del karma.

Il primo dei Sette Sentieri è quello, comunque, che, ora, ci interessa.
Abbiamo parlato, nella lezione passata, della triplice divisione che segue l’ordinamento della Gerarchia, nell’occuparsi dello sviluppo evolutivo dell’umanità : la politica, con a capo il Manu Vaivasvata, rappresentante del Primo Raggio; la religiosa, spirituale, intellettuale, con a capo il Cristo, rappresentante puro del Secondo Raggio; quella della civiltà, dei rapporti commerciali e finanziari tra Paese e Paese, con a capo il Maha Chohan, rappresentante del Terzo Raggio. I Maestri si suddividono, a loro volta, in sette gruppi, ciascuno dei quali è pertinente al Raggio Monadico comune ad ogni gruppo. Gruppi che sono chiamati Ashram. E, in una sempre più successiva intimità spirituale, che, dalle propaggini, si approfondisce sino al Nucleo centrale, in un’assoluta identificazione – Nucleo rappresentato dal Maestro medesimo – i discepoli costituiscono le cellule dell’Ashram. Vale qui dire che tali zone magnetiche non sono riunite, nè in una singola località, nè in un medesimo istante di coscienza. I discepoli di un Maestro possono trovarsi, l’uno a New York, l’altro a Roma, l’altro in un paese sperduto dell’Austria, e così via. È la possente Anima dell’Adepto che tiene i Suoi divini figli riuniti nella meravigliosa comunione del presente eterno. Circa settanta sono gli Adepti, al giorno d’oggi, esistenti sulla Terra. Ed un messaggio è stato emanato dalla Gerarchia, affinchè le file dei discepoli vengano rinverdite; si invitano gli aspiranti, anche attraverso i fogli di queste lezioni, a rinnovare lo sforzo sul Sentiero, per raggiungere la Luce che brilla nel fondo della Caverna dell’esistenza materiale. Decine di migliaia di persone sono già entrate nel Tempio e costituiscono la Compagine di quelli che sono chiamati gli attuali Servitori dell’umanità : ove servitore ha lo stesso significato che si dà a chi serve l’arte, la bandiera, un alto ideale. Tale gruppo è il tramite diretto, attraverso cui si incarna il potere dei Maestri, per raggiungere l’umanità e sollevarla dal pesante fardello che sta portando. Si spera che le presenti lezioni abbiano servito al loro scopo e, tornando a ripetere l’augurio che almeno qualcuno tra gli studenti possa incontrare il suo Maestro di Raggio, attraverso l’esortazione che da noi è stata fatta, chiudiamo questa dissertazione sui Sette Raggi e sul Loro rapporto con la Gerarchia Planetaria.

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– La Loggia dei Maestri –

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(Per facilitare allo studente la comprensione della natura e delle attività dei Maestri, abbiamo tratto, e riportato, senza alcuna omissione, qui di seguito, il capitolo sesto dal libro “Iniziazione umana e solare” di Alice Bailey, intitolato: “La Loggia dei Maestri”. [N.B. Le opere dell’Autrice, per sua stessa volontà, non sono coperte dal diritto d’Autore e possono venire liberamente diffuse, senza alterazioni])

SUE SUDDIVISIONI
Nella lezione precedente abbiamo accennato ai più elevati uffici dei Componenti della Gerarchia Spirituale del nostro pianeta. Ci occuperemo ora delle due suddivisioni, nelle quali si ripartiscono gli altri Membri. Essi formano, letteralmente, due Fratellanze entro l’ambito della Gerarchia stessa.
a) La Fratellanza Bianca, alla quale appartengono iniziati che hanno oltrepassata la quinta iniziazione, ed un gruppo di deva o angeli;
b) La Fratellanza Azzurra, che include tutti gli iniziati della terza, quarta e quinta iniziazione.
Al disotto di queste, vi è un folto gruppo di iniziati della prima e della seconda iniziazione e, poi, discepoli di ogni grado, che vengono considerati come affiliati alla Fratellanza, ma, non proprio quali suoi membri. Vi sono, infine, gli uomini che percorrono il Sentiero della prova, che, mediante i loro strenui sforzi, sperano di giungere a prendere posto tra gli affiliati.
Da un altro punto di vista, possiamo considerare i membri della Fratellanza esistenti in sette gruppi, ognuno dei quali rappresenta un tipo della settemplice energia planetaria, che emana dal Logos Planetario. Una triplice divisione è già stata fatta; come sempre, nell’evoluzione si ha, dapprima, il tre (che si manifesta attraverso i tre dipartimenti) e poi il sette che, di nuovo, si manifesta come una triplice differenziazione e come un settenario. Gli studenti ricordino che tutto quanto viene detto in questo libro si riferisce all’attività della Gerarchia, riguardo al quarto regno – l’Umano – ed in modo particolare a quei Maestri che lavorano in rapporto all’Umanità . Qualora si dovesse trattare dell’evoluzione dei deva (o, angelica), l’esposizione e la suddivisione sarebbero totalmente diverse.
Vi sono, inoltre, alcuni aspetti del lavoro della Gerarchia, che influenzano, ad esempio, il regno animale. Questo lavoro richiede l’attività di Esseri, di Lavoratori e di Aspetti del tutto distinti dai Servitori del quarto regno. Perciò, si ricordi attentamente, che tutti questi particolari sono relativi e che l’opera ed i membri della Gerarchia sono infinitamente più grandi e più importanti di quanto possano apparire da una lettura superficiale di queste pagine. Noi stiamo, certamente, trattando del principale lavoro della Gerarchia, poiché il servizio al regno umano è in rapporto con la manifestazione dei tre aspetti della divinità ; ma, le altre suddivisioni sono interdipendenti e il lavoro procede come un tutto sintetico.
I Servitori spirituali, o Adepti, che si occupano dell’evoluzione della famiglia umana sono sessantatrè, compresi i tre Grandi Signori; si ha quindi il “nove volte sette” necessario per il lavoro.

(Nota del compilatore delle lezioni: Il libro fu scritto oltre 40 anni fa; attualmente, per l’accentuarsi della forza dell’epoca dell’Aquario, ovviamente, la fioritura di nuovi Adepti è avvenuta. Quindi, il numero menzionato, di sessantatrè, è cresciuto.)

Di questi sessantatrè, quarantanove operano exotericamente – se così possiamo esprimerci – e quattordici esotericamente, poiché si occupano, in modo particolare, della manifestazione interna. Non molti dei Loro nomi ci sono noti, nè sarebbe bene, in molti casi, svelare la Loro identità, la Loro dimora e la Loro particolare sfera di attività . Una esigua minoranza di questi Grandi Esseri, uniformandosi al Karma di gruppo e con la volontà di sacrificarsi in tale modo, si è resa palese al mondo durante gli ultimi cento anni e, perciò, è possibile darne alcune informazioni. Indipendentemente da qualsiasi scuola di pensiero, un certo numero di uomini in tutto il mondo è,oggi, consapevole della Loro esistenza, ed il sapere che Coloro dei Quali sono coscienti operano in un grande ed unitario piano di lavoro, può incoraggiarli a testimoniare della propria conoscenza, dimostrando, indiscutibilmente, la realtà dell’Opera Loro. Alcune Scuole di Occultismo e di Teosofia hanno preteso di essere le sole depositarie del Loro insegnamento, le sole organizzazioni che Essi utilizzino per svolgere la Propria opera, limitando, con ciò, la Loro azione e formulando delle premesse che il tempo e gli eventi non potranno confermare. Indubbiamente, i Grandi Esseri lavorano attraverso quei gruppi di pensatori, trasfondendo molta della Loro energia nell’opera svolta da quelle organizzazioni, ma, tuttavia, Essi hanno i Loro discepoli ed i Loro seguaci ovunque ed operano attraverso molti Gruppi e numerosi modi di insegnamento. Discepoli di questi Maestri si sono attualmente incarnati in tutto il mondo, col solo intento di partecipare alle attività e alla diffusione della verità insegnate dalle varie chiese, scienze e filosofie, producendo, in tal modo, entro le organizzazioni stesse, una espansione, un’apertura e, se necessario, una disintegrazione, che altrimenti non potrebbero effettuarsi. Per tutti gli studiosi di occultismo può essere molto opportuno sapere tali fatti e coltivare la capacità di riconoscere la vibrazione della Gerarchia, quale si rende nota attraverso discepoli, che si trovano in gruppi e luoghi i più dissimili.
In riferimento all’opera dei Maestri è bene stabilire che tutte le scuole di pensiero, vivificate dall’energia della Fratellanza Bianca sono, in ogni caso, fondate da uno o più discepoli e che di questi e non del Maestro è la responsabilità dei risultati e del karma che ne consegue. Il metodo che viene usato è all’incirca il seguente: il Maestro rende noto al discepolo lo scopo da conseguire, nell’immediato breve ciclo, e gli suggerisce che un tale e tale sviluppo sarebbe desiderabile. Spetta al discepolo di trovare il metodo migliore per attuarlo e di formulare i piani atti ad assicurare una certa misura di successo. Fatto ciò, egli lancia il proprio progetto, fonda la società, o l’organizzazione, diffonde l’opportuno insegnamento. Egli è responsabile della scelta dei collaboratori, della distribuzione del lavoro, a seconda delle capacità, e della più opportuna presentazione dell’insegnamento. Il Maestro si limita a sorvegliare con interesse e simpatia i suoi sforzi, fino a quando egli si mantenga alla iniziale altezza del proprio ideale e proceda sulla Via, con puro altruismo. Nel caso in cui il discepolo dimostri scarso discernimento nella scelta dei collaboratori, o risulti un incapace rappresentante della verità, non deve esserne fatto carico al Maestro. Se il discepolo lavora bene e tutto procede come deve, Egli continuerà ad irradiare le Sue benedizioni su quel lavoro; se il discepolo fallisce e se i suoi successori, deviando dall’impulso originario, dissemineranno errori di qualche specie, pur sempre col Suo amore e con la Sua simpatia, il Maestro ritirerà quelle benedizioni, trattenendo la propria energia e cessando, in tal modo, di stimolare una forma che è meglio ormai si esaurisca. Le forme possono sorgere e scomparire e l’interessamento del Maestro e la Sua benedizione si riversano in questo o in quel canale; il lavoro può procedere con un mezzo o con un altro, mentre la Forza della Vita, sempre, permane, infrangendo la forma inadeguata, o utilizzandola, quando sia idonea per la immediata necessità .

ALCUNI MAESTRI E L’OPERA LORO

Del primo grande Gruppo, di cui è Capo il Manu, fanno parte due Maestri: il Maestro Jupiter e il Maestro Morya. Entrambi hanno oltrepassata la quinta iniziazione ed il Maestro Jupiter, il Quale è, anche, Reggente per l’India, è considerato l’anziano da tutti i Fratelli. Egli dimora nelle montagne Nilgherry, dell’India meridionale, e non è uno dei Maestri che, di solito, assumono allievi, poiché Egli conta, fra i Suoi discepoli, Iniziati di alto grado ed un certo numero di Maestri. Egli tiene le redini del governo dell’India, inclusa, anche, buona parte della frontiera settentrionale, ed a Lui è affidato l’arduo compito di indirizzare, gradatamente, l’India alla liberazione dalla sua caotica instabilità ed agitazione, e di collegarne i popoli in una culminante sintesi. Il Maestro Morya, il Quale è uno dei più noti fra gli Adepti orientali ed annovera fra i propri discepoli numerosi europei ed americani, è un Principe Rajput e, per molti decenni, ebbe un’alta posizione sociale in India.

Egli lavora in stretta cooperazione col Manu ed in avvenire sarà Egli stesso il Manu della sesta Razza-Madre. Assieme al Suo Fratello, il Maestro Koot Hoomi, dimora nell’Himalaya, ed è una figura ben nota agli abitanti di quel remoto villaggio. È un uomo di alta ed imponente statura, ha capelli, barba ed occhi neri e potrebbe apparire severo, se tale severità non venisse smentita dall’espressione dei Suoi occhi. Da molti secoli Egli ed il Suo Fratello, il Maestro K. H., lavorano quasi come un essere solo e, così, continueranno, perché il Maestro K. H. assumerà l’Ufficio di Istruttore del Mondo quando l’attuale lo lascerà vacante, per più elevati compiti ed avrà iniziato la sesta Razza-Madre. Le Loro dimore sono, pure, vicine ed Essi utilizzano molto del Loro tempo nella più stretta collaborazione. Poiché il Maestro Morya appartiene al primo Raggio, della Volontà o del Potere, l’opera Sua è, principalmente, diretta all’attuazione dei piani formulati dal presente Manu. Egli agisce, quale ispiratore degli uomini di Stato e, attraverso il Mahachohan, dirige quelle Forze che attueranno le condizioni desiderate per l’avanzamento dell’evoluzione umana. Quei grandi uomini di azione nel mondo fisico, che hanno ampia visione e ideali mondiali, vengono da Lui influenzati; con Lui cooperano alcuni Deva del piano mentale e tre gruppi di Angeli, pure nei livelli mentali, uniti a Deva minori, i quali vivificano le forme-pensiero, mantenendo, in tal modo, attive le forme-pensiero delle Guide dell’Umanità, per il bene degli uomini.

Il Maestro Morya ha molti discepoli ed opera in rapporto a numerose organizzazioni di tipo esoterico, come, pure, attraverso gli uomini di Stato ed i politici di tutto il mondo.

Il Maestro Koot Humi (K.H), il Quale è, pure, ben noto in Occidente ed ha numerosi discepoli, ovunque, è nel Kascemir, sebbene la sua famiglia provenisse, originariamente, dall’India. È, anch’Egli, un Iniziato di alto grado ed appartiene al secondo Raggio, dell’Amore-Saggezza. È un uomo di nobile presenza, di alta statura, sebbene alquanto esile, in confronto al Maestro Morya. Ha bella carnagione, capelli e barba di un bruno dorato ed occhi di un meraviglioso azzurro intenso, attraverso i quali sembra irradiare l’Amore-Saggezza dei secoli. Ha vasta cultura ed esperienza, poiché, in tempi lontani, frequentò una della Università britanniche, sì che parla inglese correttamente. Legge molto ed in molti campi, e, al Suo studio nell’Himalaya, affluiscono i libri che, via via, si pubblicano nelle diverse lingue. Egli si dedica, prevalentemente, a vivificare certe grandi filosofie, e si interessa di molte istituzioni filantropiche. A Lui è affidato, in gran parte, di stimolare la manifestazione dell’Amore latente nei cuori degli uomini e di ridestare nella coscienza dell’Umanità la percezione del fatto fondamentale della fraternità .
In questo particolare periodo il Maestro M., il Maestro K. H. ed il Maestro Gesù si interessano, in modo specifico, della unificazione (nella misura in cui sia possibile attuarla) del pensiero orientale col Pensiero occidentale, affinchè le grandi religioni orientali e la religione cristiana – in tutte le sue diverse ramificazioni – possano trarne reciproco beneficio. In tal modo si spera di giungere all’avvento di una grandiosa Chiesa universale.

Il Maestro Gesù, il Quale è il fulcro dell’energia che fluisce attraverso le diverse chiese cristiane, vive, attualmente, in un corpo siriaco e dimora in una certa località della Terra Santa. Egli viaggia molto e trascorre un tempo considerevole nelle varie parti dell’Europa. Lavora più con le masse che con gli individui, sebbene abbia, attorno a Sè, un forte numero di discepoli. Appartiene al sesto Raggio – della Devozione o dell’Idealismo astratto – ed i Suoi discepoli si distinguono, spesso, per quel fanatismo e quella devozione che si manifestarono fra i martiri, al tempo dei primi cristiani. Egli è una figura piuttosto marziale, di uomo di disciplina, dalle leggi e dalla volontà di ferro. È alto e magro; il Suo volto è affilato; ha la barba nera, la carnagione pallida, gli occhi azzurri, penetranti. Il suo lavoro è, attualmente, di estrema responsabilità, poiché a Lui è affidato il problema di dirigere il pensiero dell’Occidente, dall’attuale stato di agitazione, nelle pacifiche acque della certezza e della conoscenza, e di preparare la Via, in Europa e in America, per la futura venuta dell’Istruttore del Mondo. Nella Bibbia Lo troviamo, dapprima, quale Joshua, figlio di Nun; poi, ai tempi di Esdra, quale Jeahua; Egli prese la terza Iniziazione quale Joshua (vedi il libro di Zaccaria); infine, compì due grandi sacrifici: offrì il proprio corpo al Cristo, affinchè se ne servisse, e fece la grande rinuncia corrispondente alla quarta iniziazione (la crocifissione). Quale Apollonio di Tiana, Egli prese la quinta iniziazione e divenne un Maestro di Saggezza. Da allora è sempre rimasto ed ha sempre lavorato con la chiesa cristiana, alimentando il germe della vera vita spirituale esistente in alcuni dei Suoi membri di tutte le sette e suddivisioni, e neutralizzando, quanto più possibile, gli errori dei preti e dei teologi. Egli è, particolarmente, un grande Condottiero, un Generale ed un Saggio Esecutore e, per quanto concerne la Chiesa, Egli coopera, intimamente, col Cristo, dandogli molto aiuto ed agendo, quanto è possibile, quale Suo intermediario. Nessuno come Lui conosce, con altrettanta saggezza e profondità, i problemi dell’Occidente; nessuno come Lui è così intimamente in contatto con coloro i quali sostengono i migliori insegnamenti cristiani, e nessuno è, come Lui, consapevole delle necessità del momento attuale. Alcuni alti prelati della chiesa anglicana e di quella cattolica sono Suoi saggi agenti.

Il Maestro Djwal Khul, o il Maestro D. K., come viene frequentemente chiamato, è un’altro Adepto del Secondo Raggio, dell’Amore-Saggezza. Egli ha preso la quinta iniziazione nel 1875 ed è l’ultimo fra gli Adepti che abbia fatto tale passo; vive, ancora, nel medesimo corpo di allora, mentre quasi tutti gli altri Maestri sono passati per la quinta iniziazione in corpi precedenti agli attuali. Il Suo corpo non è, quindi, giovane, ed Egli è un Tibetano. È molto devoto al Maestro K. H. e dimora in una casetta poco distante da quella più grande del Maestro. Per la Sua volontà di servire e di compiere tutto ciò che deve essere compiuto è stato chiamato il “Messaggero dei Maestri”. È profondamente colto e, per quanto si riferisce ai Raggi e alle Gerarchie Planetarie del sistema solare, è, fra i Maestri, il più profondo conoscitore. Egli lavora con coloro che si dedicano a risanare gli uomini, e, non veduto ed ignoto, coopera con tutti i ricercatori della verità nei grandi laboratori del mondo; con tutti quelli che, in modo determinato, mirano a risanare l’umanità e a darle sollievo, e con i grandi Movimenti filantropici, quale ad esempio la Croce Rossa. Si occupa di vari discepoli di differenti Maestri, che siano in grado di profittare delle Sue Istruzioni e, negli ultimi dieci anni, si è assunto buona parte dell’opera d’insegnamento del Maestro Morya e del Maestro K. H., prendendo sotto di sè, a periodi stabiliti, alcuni dei Loro discepoli. Inoltre, Egli lavora con certi gruppi di Deva Angeli) degli eteri, Deva sanatori, che collaborano con Lui nel curare alcune delle malattie fisiche dell’umanità . Da Lui fu in gran parte redatta la “Dottrina Segreta” e da Lui furono mostrati ad H. P. Blavatsky molti dei diagrammi e fornite molte delle cognizioni contenute in quell’opera.

Il Maestro che si occupa in modo particolare del futuro sviluppo delle vicende umane, in Europa, e dello sviluppo mentale, in America ed in Australia, è il Maestro Rakoczi. È un ungherese, dimora nei Carpazi e, in un certo periodo, fu una ben nota figura alla Corte ungherese; di Lui si possono trovare notizie in antichi libri di storia. Egli fu particolarmente in vista sotto le spoglie del Conte di S. Germain e, prima ancora, sotto quelle di Ruggero e poi di Francesco Bacone. È interessante notare che, dato che il Maestro R. si occupa – nei livelli interiori – delle vicende europee, il Suo nome, quale Francesco Bacone, venne chiamato all’attenzione pubblica con la controversia Bacone-Shakespeare. Il Maestro R. è piuttosto piccolo ed esile; porta una breve barba nera, ha capelli neri lisci e non assume tanti discepoli quanto altri Maestri. Attualmente, assieme al Maestro Hilarion, si occupa della maggior parte dei discepoli occidentali, appartenenti al terzo Raggio, dell’Intelligenza Attiva. Egli è del settimo Raggio, del Cerimoniale Magico e dell’Ordine, e lavora mediante il rituale e il cerimoniale esoterico, essendo vitalmente interessato agli effetti, fino ad ora non riconosciuti, del cerimoniale Massonico, delle varie Comunità e delle Chiese in genere. Nella Fratellanza, Egli è, di solito, chiamato il “Conte” e, tanto in America quanto in Europa, ha funzioni di Direttore generale, per l’attuazione dei Piani fissati dal Consiglio Esecutivo della Fratellanza. Alcuni fra i Maestri formano un gruppo interiore attorno ai tre grandi Signori e si riuniscono a concilio molto frequentemente.

Appartiene al quinto Raggio, della Conoscenza Concreta, o Scienza, il Maestro Hilarion, il quale fu Paolo di Tarso, in una precedente incarnazione. Ha un corpo cretese, ma, vive, per lo più, in Egitto. Da Lui il mondo ebbe il Trattato occulto “La Luce sul Sentiero”. Nella attuale crisi, la Sua attività è particolarmente diretta al pubblico, in generale, poiché Egli lavora con coloro che stanno sviluppando l’intuizione e vigila e trasmuta i grandi Movimenti che tendono a squarciare il vero che separa dall’invisibile. Attraverso i Suoi discepoli, iniziò il Movimento Mondiale della Ricerca Psichica e, con la propria energia, egli stimola tutti i Gruppi che vi appartengono. Egli vigila su tutti gli psichici di ordine superiore, aiutandoli nello sviluppo dei loro poteri, per il bene generale, e, assieme ad alcuni Deva del piano astrale, Egli si adopera per rendere accessibile ai cercatori della Verità il mondo soggettivo, esistente al di là di quello di sostanza materiale densa.
Poco può essere detto riguardo ai due Maestri inglesi. Nessuno dei due assume discepoli, nello stesso senso in cui li assumono il Maestro K. H. e il Maestro M. Uno di Essi risiede nella Gran Bretagna; ha, in modo particolare, la direzione della razza Anglo-Sassone e lavora ai piani per il suo futuro sviluppo e la sua evoluzione. Egli assiste il Movimento del Lavoro in tutto il mondo, trasmutando e dirigendo, e l’attuale impulso propulsivo della Democrazia è, pure, sotto la Sua direzione. Dall’agitazione attuale e dal presente caotico tumulto, scaturirà il futuro assestamento del mondo, che avrà, per note fondamentali, la cooperazione e non la competizione, la distribuzione e non l’accentramento.

Ad un altro Maestro possiamo brevemente accennare: il Maestro Serapis, spesso detto l’Egiziano. Egli è del quarto Raggio, ed i grandi Movimenti artistici mondiali, l’evoluzione della musica, della pittura e della produzione drammatica ricevono da Lui impulso vitale. Presentemente, Egli dedica molto del Suo tempo e della Sua attenzione all’opera dei Deva, o all’evoluzione degli Angeli, affinchè Essi possano facilitare la prossima rivelazione della musica e della pittura nel mondo. Di più non può essere detto, riguardo a questo Maestro, nè è possibile accennare alla Sua dimora.
Il Maestro P. lavora alla dipendenza del Maestro H., nell’America del Nord. È molto occupato, esotericamente, con le varie scienze mentali, quali la Scienza Cristiana e il Nuovo Pensiero, poiché entrambi questi movimenti sono promossi dalla Fratellanza Bianca e costituiscono un tentativo di insegnare agli uomini la realtà dell’invisibile e il potere creativo della mente. Il Maestro P. ha un corpo irlandese ed è del quarto Raggio, dell’Armonia e della Bellezza. Non può essere detto ove dimora. Quando il Maestro Serapis rivolse la propria attenzione all’evoluzione dei Deva, il Maestro P. si assunse una gran parte del Suo lavoro.

IL LAVORO ATTUALE
A questo punto punto, può essere opportuno accennare ad alcuni fatti che riguardano i Maestri e l’opera Loro, nel presente e nel futuro. Primo, la preparazione dei Loro discepoli, che li metterà in grado di essere utilizzati nei due grandi eventi che si maturano: la venuta dell’Istruttore del Mondo, che avverrà tra la metà e la fine del secolo; l’instaurazione della sesta sotto-razza, e la ricostruzione che seguirà alle attuali condizioni mondiali. Poiché, la presente, è la quinta sottorazza della quinta Razza-Madre, la pressione del lavoro sui cinque Raggi della mente (il terzo ed i quattro seguenti), diretti dal Mahachohan, è molto forte. I Maestri stanno sostenendo un pesantissimo carico e, perciò, gran parte della loro opera d’insegnamento è stata delegata ad Iniziati e discepoli avanzati, ed alcuni Maestri del primo e secondo Raggio hanno, temporaneamente, assunto discepoli della sezione del Mahachohan.
Secondo, preparare gli uomini, su vasta scala, per la venuta dell’Istruttore del Mondo e compiere la necessaria preparazione, prima che i Maestri stessi vengano fra noi, poiché, sicuramente, molti di essi verranno, verso la fine di questo secolo. Uno speciale gruppo sta formandosi, fra quelli di loro che si preparano, in modo determinato, per tale lavoro e il Maestro Morya, il Maestro K. H. e il Maestro Gesù vi saranno particolarmente impegnati, verso l’ultimo quarto di questo secolo. Anche altri Maestri vi parteciperanno; ma, gli uomini dovrebbero, quanto più possibile, familiarizzarsi con i nomi e le attività dei tre sunnominati. Altri due Maestri, in particolare rapporto col settimo Raggio, lo specifico lavoro dei quali consiste nel sovraintendere allo sviluppo di certe attività, entro i prossimi quindici anni, operano col Maestro R.. Può essere data la precisa assicurazione che, prima della venuta del Cristo, verranno attuati riordinamenti tali che, a capo di ogni grande organizzazione, vi sarà un Maestro, o un Iniziato della terza Iniziazione. I Capi di alcuni fra i più importanti Gruppi Occulti, dei Massoni di tutto il mondo, e delle diverse branche della Chiesa, residenti in molte grandi nazioni, saranno Iniziati e Maestri. L’opera dei Maestri sta, ora, procedendo e tutti i loro sforzi sono diretti verso il buon esito finale. Ovunque, Essi stanno raccogliendo coloro, che, in qualche modo, mostrino una tendenza a rispondere alla vibrazione superiore, cercando di intensificare la Loro vibrazione e, così, metterli in grado di essere utilizzabili, all’epoca della venuta del Cristo. Grande è il giorno dell’opportunità, poiché, quando il tempo sarà giunto, mediante la eccezionale potenza della vibrazione, che sarà allora diretta sugli uomini, coloro che compiono, ora, la necessaria preparazione, potranno fare un grande passo innanzi e varcare la Porta della Iniziazione.

ESTRATTO DAL LIBRO
“La Grande Sintesi della Tradizione Esoterica”
a cura di Guido Da Todi
Marco Valerio Editore – Torino
Dedicato al Sacro Leone dell’India: Sri Sri Yukteswarj
http://www.guruji.it/

http://www.iltibetano.com/testi/scuola%20arcana_gerarchia%20bianca.htm