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L’ultima lezione di Roberto Assagioli Questo scambio con i suoi studenti, in cui condividono le loro testimonianze su come sono cambiati attraverso la psicosintesi, è stata l’ultima lezione che Assagioli ci ha lasciato prima di morire il 23 agosto 1974. Titolo originale: “Cosa può offrire la psicosintesi” fonte: Archivio Assagioli, Firenze. RA: Prima di iniziare, vorrei ringraziarvi per le espressioni di simpatia che ho ricevuto durante l’ultimo periodo, e sono felice di dire che ora posso riprendere pienamente le mie attività. Ne approfitterò per fare, come fanno le società commerciali, il consuntivo ed il bilancio preventivo. Il bilancio finale consiste nell’esaminare con ciascuno di voi cosa vi ha dato la psicosintesi e – più precisamente – cosa vi ha dato una maggiore comprensione degli altri e di voi stessi, quali cambiamenti e sviluppi ha prodotto in voi, sia interiormente che nei rapporti con gli altri , e in particolare quali risultati hai ottenuto facendo gli esercizi. Quindi, i presenti possono provare a rispondere. Ma devo dirvi che quella di oggi sarà una resa dei conti, e non una lezione che potremo fare insieme; dopodiché faremo il bilancio, cioè un programma per l’estate, l’autunno e l’anno prossimo. Quindi, abbiamo già avuto una testimonianza molto interessante da parte di MLC l’altro giorno. Vuoi riassumerlo brevemente per chi non c’era? MLC: Ho provato a scriverlo dopo aver deciso cosa volevo dire, cioè ho molta paura di tutto in generale, ho molta paura, soprattutto degli esami orali, e solitamente quando arrivo lì comincio a tremare e dire niente. Poi ho pensato a un esercizio attraverso il quale acquisire fiducia, e ho scritto a lettere abbastanza grandi, solitamente con colori vivaci: fede, coraggio, ecc. Questo mi ha aiutato molto anche in un’altra attività: cioè facevo il rappresentante di vendita per un anno per una casa editrice, una casa editrice molto conosciuta, e dovevo andare a casa della gente. Ora questo lavoro mi faceva molta paura che sono molto timido, ho fatto questo esercizio, e ho notato che quando lo facevo vendevo sempre e guadagnavo circa ottomila lire, e quando non lo facevo non guadagnavo quasi tutto, ed è stato anche, devo dire, molto redditizio, oltre a tirarmi su il morale anche dal punto di vista economico. RA: Quindi, hai ottenuto effetti e risultati che non avevi… MLC: La gente, quando non facevo prima questo esercizio, chiudeva la porta dicendo: “Insomma, cosa vuoi?”. Invece quando prima ho fatto questo esercizio, sono andata lì sicura che mi aprivano e prima di parlare ho sorriso, e vedendo questo sorriso mi hanno fatto entrare in casa, e quando sono entrata in casa è stato bellissimo, e tutto è stato fatto. RA.: Vedi, il comportamento degli altri in risposta al tuo comportamento. Questa non è solo una risposta, questo non è solo un cambiamento in te, ma un cambiamento nel comportamento degli altri: questo è molto interessante. MLC.: In realtà, l’ho trovato ogni volta, ho detto che poteva succedere a qualsiasi persona, e quando ho fatto quell’esercizio, la prima persona a cui ho suonato il campanello invariabilmente mi ha fatto entrare e quasi sempre ha comprato. RA.: Quindi il nostro atteggiamento interno esercita sugli altri una suggestione silenziosa ma potente. Con il nostro atteggiamento interiore che evochiamo, suscitiamo negli altri un atteggiamento corrispondente. Questo direi che è quasi magico. C.: Infatti questo ti ha aiutato nell’ultimo concorso. MLC.: Sì, avevo una paura terribile, pensavo: non sapevo se ce l’avrei fatta. Di solito ci danno due ore per gli esami sui libri di testo: dopo un’ora avevo fatto tutto, allora ho pensato “vincerai, vincerai”. E poi il primo professore, quello italiano, un professore un po’ spaventoso, era davvero impressionato, e continuava a dire: “bravo, bravo”. Insomma, è andato tutto bene, non poteva andare meglio, anche perché il giorno prima degli esami ero stato male e avevo preso degli antibiotici, e quindi mi sentivo molto debole, non mi sentivo molto forte, eppure il l’esame è andato brillantemente. RA.: Grazie per questa testimonianza, molto incoraggiante per tutti. Ora vorrei sentirne ancora un po’. X.: Potrei dire che faccio l’esercizio della rosa, quando ad esempio sono nervosa, quando litigo con mia sorella, fare l’esercizio della rosa mi aiuta a calmarmi internamente. Mia sorella sente questa calma e non può più litigare con me, perché io sono calma in me stessa e trovo più calma anche lei; non il tipo di calma silenziosa che peggiora le cose, ma una vera calma. RA: Eccellente. È particolarmente interessante sentire l’effetto degli esercizi. C’è qualcun altro che vuole parlarne? X.: Posso dire che da quando vengo qui e faccio questi esercizi, già da un paio d’anni, e prima, parlavo in pubblico per la preparazione del corso […], mentre invece qui non avevo mai potuto intervenire. Adesso da quando vengo qui mi sono sbloccato, posso anche parlare qui in pubblico mentre una volta non avrei parlato affatto. RA.: Qualcun altro? Abbiamo bisogno di ascoltare diverse testimonianze. Sii coraggioso, questa è una conversazione amichevole. C.: Beh, posso dire una cosa. Devo dire che sono un sognatore per temperamento, tra le nuvole, tutt’altro che pratico, cioè che mi ritrovo come un pulcino al seguito quando devo fare qualcosa di concreto. E adesso invece sono riuscito, in misura notevole, a diventare dinamico, diciamo a fare diverse cose, ad occuparmi di tante questioni pratiche. Ora la testimonianza più attendibile, direi, di questo cambiamento, l’ha data la mia governante, che mi dice sempre: “Ma come è cambiato il professore, come è cambiato!”. RA.: Questa è una gradita testimonianza! […]